
Ignoranza digitale e analfabetismo di ritorno
Category:Tip & tricksCreando siti web per gli altri, quando questi diventano pienamente operativi e vengono visitati con frequenza dal pubblico, vengono a galla a volte numerose problematiche sull’uso dei visitatori, soprattutto per i siti e-commerce.
Ovviamente i miei Clienti mi contattano per risolvere le problematiche da loro rilevate attraverso la loro assistenza ai Clienti.
Da questi dati ricavo – nel caso non mi fidassi delle statistiche – che in Italia le persone informate sui processi più comuni per visitare un sito o per acquistare online sono davvero poche.
Un caso estremo (vero, non teorico: mia esperienza diretta) è quello del visitatore che vede online la pagina del prodotto con tanto di pulsante INSERISCI NEL CARRELLO, e chiama l’Assistenza Clienti del venitore per chiedere informazioni sulla possibilità di acquistare il prodotto che sta guardando e alla spiegazione ricevuta che in quella pagina può acquistare il prodotto cliccando sul pulsante INSERISCI NEL CARRELLO, il potenziale cliente risponde «Ma si figuri!», ovvero non ha la benché minima conoscenza del fatto che esistono siti dove si può acquistare qualcosa pur stando comodamente a casa propria, ed essendo in ogni caso una persona che è dotato di accesso al web.
Questa è palesemente disinformazione digitale seppure davvero estrema.
Ma oltre a questo, c’è il problema – non di poco rilievo in Italia – che moltissime persone, italiane e italiane da generazioni, pur avendo un livello di istruzione decente (tutti abbiamo fatto la scuola dell’obbligo) non capisce cosa c’è scritto sulla pagina web che ha sotto il naso, pur essendo scritta in italiano.
Ultimamente si è parlato molto di incompetenza linguistica nei giovani, ma bisogna ricordare che i nostri studenti hanno imparato la lingua – evidentemente molto povera, dato i risultati – dai loro genitori e questi, pur essendo adulti, non hanno una competenza linguista maggiore di quella dei loro figli in età scolare.
Per chi crede che ciò non sia possibile, basta leggere un po’ di statistiche sull’analfabetismo funzionale (così si chiama l’analfabetismo dei soggetti scolarizzati):
La classifica dei Paesi e la relativa quota di analfabeti funzionali
- Giacarta (Indonesia) 69%
- Cile 53%
- Turchia 47%
- Italia 28%
- Israele 28%
- Spagna 28%
- Grecia 27%
- Singapore 26%
- Slovenia 25%
- Francia 22%
Come vedete è nostro il 4° posto a livello mondiale!
Ora, chi realizza o si fa realizzare un sito web – di qualsiasi tipo – non può non tenere presente un dato simile, soprattutto se il sito in questione è un e-commerce, spesso realizzato con piattaforme software di produzione anglofona (ossia di lingua inglese o americana) in cui è stata inserita una traduzione in italiano più o meno ben fatta.
Personalmente ho ben presente le traduzioni dall’inglese offerte per le componenti di WordPress, quando disponibili e a cura del produttore; nel caso di WooCommerce, la componente per realizzare la vendita online su un sito WordPress, ultimamente la traduzione è anche abbastanza ben fatta, anche se con l’utilizzo di una terminologia un po’ troppo tecnica. Molti visitatori potrebbero appunto non capire cosa vogliono dire certe parole e certe frasi e se questo si associa alla loro ignoranza digitale, il gioco è fatto: non riusciranno ad usare il sito.
Come fare per ovviare a queste problematiche?
Consiglio di modificare le traduzioni in italiano del software in uso al sito in modo da renderlo più comprensibile per tutti inserendo termini e frasi di uso più comune.
Per farlo è possibile – oltre ad altre soluzioni – utilizzare il plugin Loco Translate.
Installando e attivando questo plugin sul sito WordPress, potrai accedere alla creazione di traduzioni in italiano per tutte le componenti installate sul sito, o modificare e personalizzare le traduzioni già presenti per renderle più semplici con termini di uso più comune comprensibili a tutti.
Sicuramente un pulsante con scritto COMPRA ORA è immediatamente più comprensibile per chiunque di un pulsante con scritto INSERISCI NEL CARRELLO.
Così come la voce “Scegli un’opzione” presente nel menu a tendina della scelta della variabile di un prodotto, sarà più comprensibile a tutti se sarà qualcosa come “Scegli la misura o il colore (clicca qui)” e così via.
L’analfabetismo funzionale e l’ignoranza digitale sono fenomeni troppo grandi per sperare di risolverli ora e qui con un sito, ma accettando di riconoscere il problema potremo fornire ai visitatori un sito più comprensibile e utilizzabile, e chissà che a poco a poco imparino a usarne anche altri meno facilitanti.
Personalmente ho incominciato a leggere e scrivere all’età di 5 anni seguendo alla TV le trasmissioni di Non è mai troppo tardi, e mi viene da pensare che oggi come oggi una trasmissione sullo stile e sulle modalità di quella, seppure adattata al mondo digitale in cui viviamo, non sarebbe affatto un cattivo servizio alla popolazione.
Ma forse a nessuno dei nostri politici interessa avere una popolazione più competente linguisticamente e digitalmente, dato che spesso anche loro, figli di questo paese e di questa epoca, sono ignoranti (e anche ottusi) tanto quanto quelli che dovrebbero guidare e governare, e ugualmente inconsapevoli come quelli che dicono di governare dei loro propri limiti.